VISITA  DEL  PADRE  ARCIVESCOVO  NELLA  FORANIA  MARINA

                                      

Giovedì 22 gennaio c.a., il nostro Padre Arcivescovo Mons. Giuseppe Agostino ha effettuato la sua terza visita nella nostra Forania Marina, la quale insieme alle altre 6 Foranie (Urbana I-Urbana II- Cratense- Serre- Silana- e Savuto) nasce per superare la divisione in zone e settori pastorali. Infatti la nostra è la fusione dei due settori di Paola ed Amantea ed, essendo costituita da 22 parrocchie e 63.000 abitanti, è la seconda Forania dopo quella Urbana I. Scopo principale di questo riordino territoriale è stato quello di favorire una maggiore collaborazione tra la Diocesi e le varie parrocchie. Ogni Forania ha l’Assemblea di Forania ed il suo Consiglio costituito dal Vicario Foraneo, dal Vicario Foraneo Aggiunto e dai Responsabili degli Ambiti della Pastorale .

La Forania Marina è stata visitata per la I° volta dal Padre Arcivescovo il 27 maggio 2003.  Una  seconda visita è stata compiuta  il 21 ottobre 2003.

Le modalità dell’incontro del 22 gennaio c.a. sono state le seguenti:

  1. ore 16.00 colloqui del Padre Arcivescovo con i Sacerdoti della Forania.
  2. ore 17.00 Assemblea di Forania ed  incontro con tutti i Sacerdoti.

La riunione è iniziata con un momento di preghiera, al termine del quale il nostro Padre Arcivescovo ha affermato “ che è necessario, in questo mondo agitato e tormentato, crearsi un silenzio interiore per ritrovare il quale bisogna:

Il Vescovo definisce la Parrocchia “la casa di Dio in mezzo alle case degli uomini per celebrare gli eventi di Dio  che sono i Sacramenti”. Diventa, allora, secondo Mons. Agostino molto importante perseguire la comunione nell’esperienza familiare. Certo essere famiglia oggi non è facile; bisogna superare al suo interno il dramma dell’incomunicabilità. La famiglia cristiana dovrebbe essere la prima istituzione a trasmettere la fede. Invece, le statistiche dicono che in Italia, negli ultimi cinque anni, il 47% dei matrimoni celebrati in chiesa sono falliti, perché c’è l’immaturità della coppia, l’insicurezza nei rapporti. Bisogna prendere coscienza che la famiglia è il cuore del mondo e su di essa è necessario realizzare il progetto per la trasmissione della fede. A questo punto il nostro Padre Arcivescovo suggerisce degli orientamenti operativi:

1) “siccome- afferma- noi diamo il battesimo ai bambini e lo diamo nella fede dei genitori, la famiglia dovrebbe generare nello Spirito Santo il cristiano”. Ci si chiede, però,queste coppie di oggi sono capaci di fare questo? “Allora si può pensare- continua il nostro Padre Arcivescovo -di cogliere l’occasione della preparazione al matrimonio per un recupero della fede e passare dai corsi prematrimoniali a dei percorsi che siano itinerari di fede permanenti.”

2) Nel secondo orientamento operativo si rifà alla liturgia del matrimonio che più che festa nuziale è una celebrazione di sé stessi. La soluzione che viene ipotizzata è quella di passare dal privatismo (solo gli invitati degli sposi) all’intervento di tutta la comunità.